
Tra guarnizioni del caffè, sacchetti per aspirapolvere e “vanella” come se piovesse, a Natale – quando i soldi sono pochi e la manualità sufficiente – la massaia contemporanea i regali li fa a mano. Ma non immaginatemi come un elfo felice tra canti natalizi e sorrisi smaglianti; ho imprecato non poco , fatto e disfatto, buttato all’aria e ridotto la casa un letamaio. Alla fine però ce l’ho fatta. Di seguito immagini e descrizioni.
Ma prima gli immancabili propositi per l’anno nuovo:
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sistemare la cantina
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avere abbastanza soldi a dicembre per comprarli, i regali.

Burro di Karité e olio di mandorla (biologici) da portare sempre con sé, per labbra sorridenti e pronte a baciare.
“I baci non durano; saper cucinare sì!” George Meredith, La prova di Richard Feverel, 1859
Per la versione mani/corpo: burro di karité, olio di
mandorla e olio degli Esseni.
Li ho confezionati infilandoli nelle palline di plastica trasparenti per addobbare l’albero
che si comprano nei negozi di bricolage e fai da te.



“Questo caffè è una ciofeca” Totò
Collana, bracciale e spilla fatti con guarnizioni per moka, strisce di jersey e applicazioni varie.
Li ho confezionati applicandoli su delle sagome ritagliate su cartoncino.

L’amplificatore per i-phon ricavato da un rotolo di carta igienica e rivestito di stoffa.
I giovani d’oggi sono una generazione di sfigati: mangiano male, scopano male, si drogano male e ascoltano musica di merda, e anche quella la ascoltano male. Nei loro iPhone. Fabio Volo, La strada verso casa, 2013 Il proposito (appena infranto) del 2013 diventa un nuovo proposito per il 2014: NON CITARE MAI FABIO VOLO. |

La “Vanella” ovvero la versione biologica, sana, equa e solidale della nutella. Più precisamente una crema spalmabile alla nocciola. La ricetta la trovate a questo link
https://lamassaiacontemporanea.wordpress.com/2013/12/30/la-vanella/

Per confezionare i barattoli ho usato pezzetti di stoffe colorate fermati con elastici e sacchetti dell’aspirapolvere per l’incarto. E qui, è necessaria una postilla:
i sacchetti per l’aspirapolvere ovviamente non li ho comprati appositamente. Ho semplicemente trovato il modo di riciclare la paccata di sacchetti che nel tempo ho acquistato sbagliando il formato; ogni volta che devo comprare i ricambi, mi segno su un foglio il modello dell’aspirapolvere ma immancabilmente lascio l’appunto a casa e allora mi improvviso veggente, mi concentro per visualizzare il modello e la marca e pesco nel mare delle confezioni sperando nella mia buona stella. Ma lei è sempre occupata a fare altro evidentemente e io torno a casa con i sacchetti sbagliati accrescendo la mia collezione (da far invidia a un rivenditore Hoover).