Vellutata leggera di zucchine con quenelles di formaggi

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Questo è sicuramente un periodo di transizione e di grandi interrogativi. Con la pandemia, il relativo lockdown e la sospensione di tutte le mie attività lavorative fino a data da destinarsi, mi sento come se avessi pescato la carta degli imprevisti del Monopoli e fossi ritornata al VIA.

Non starò a tediarvi con le paturnie esistenziali di una quarantacinquenne in preda all’ansia ma vorrei segnalarvi un interrogativo che potrebbe invece interessarvi: cosa mi guida in cucina? (a parte la fame s’intende!)
Ovvero, cosa mi piace cucinare e perché? La mia risposta la trovate a questo link; a me è servita a chiarirmi le idee dopo tre mesi in cui, costretti a casa, ho cucinato e mangiato un sacco di cose golose che però mi hanno allontanato un bel po’ dalla mia cucina abituale regalandomi momenti mooolto goduriosi ma anche un fegato grosso così!

La ricetta che vi propongo oggi si sposa perfettamente con quanto spiego nel video. Spero vi piaccia!

Ingredianti

  • per la vellutata
    1 scalogno
    2 cucchiai d’olio e.v.o.
    7-8 zucchine (io amo quelle a stella, verdi chiare)
    1 patata media
    acqua calda q.b
    sale e pepe
    basilico (io ho usato quello greco, ma l’ho trovato davvero poco saporito, quindi consiglio eventualmente il più tradizionale) undefined
  • per le quenelles
    3-4 cucchiai di ricotta vaccina
    feta secondo il vostro gusto
    menta
    pepe
  • per la decorazione
    fiori di erba cipollina

Mettete a scaldare dell’acqua o del brodo vegetale, se preferite. Affettate lo scalogno e lascatelo appassire con l’olio in un tegame mentre affettate grossolanamente le zucchine e la patata. Buttatele nel tegame e fatele rosolare aggiungendo un po’ di sale, quindi aggiungete l’acqua fino a coprire le verdure e lasciate cuocere a fuoco vivo aggiustando di sale. Controllate che il liquido non si ritiri troppo ma non lasciate neanche che l’acqua rimanga troppo abbondante altrimenti quando andrete a frullare la vellutata somiglierà di più ad un brodino.

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Mentre cuociono le zucchine iniziate la preparazione delle quenelles: tenete la ricotta a scolare per alcuni minuti in modo da farle perdere il liquido in eccesso e renderla più soda; aggiungete della feta sbriciolata finemente ma procedete per gradi, perché la feta può essere estremamente saporita e se si esagera poi il gusto potrà risultarvi troppo acuto. Mischiate bene i due formaggi, tritate un bel ciuffo di menta e aggiungetevela, insieme ad un po’ di pepe. Con l’aiuto di due cucchiai formate le vostre quenelles (che dovranno avere la tipica forma di polpette oblunghe) e sistematele su un vassoio; decoratele con qualche fiore di erba cipollina che darà non solo un tocco di colore ma anche di gusto… li avete mai assaggiati? Io li adoro!

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Quando le zucchine saranno cotte spegnete il fuoco, aggiungete delle foglie di basilico senza lesinare e frullate il tutto col frullatore ad immersione. Se vorrete una vellutata secondo tutti i crismi aggiungete della panna, altrimenti potrete comunque appagarvi con questa versione più leggera.

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Lasciatela raffreddare: potrete consumarla tiepida, a temperatura ambiente o, nei giorni caldi che certo ci aspettano, anche fredda.

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Una volta raffreddata servitela adagiandoci sopra 2-3 quenelles e aggiungendo un filo d’olio a crudo.

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Total white depurativo con finale a contrasto**

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Durante le feste di Natale si mangia parecchio. Più del solito, più del dovuto; peccati di gola a volontà trullalero trullallà.

Quale è stato il vostro menù del 25? e quello del 24? e del 26? Non sto cercando di girare il coltello nella piaga…sono curiosa (disse ridendo sardonicamente pur sapendo di essere con un piede sulla stessa bilancia). Noi quest’anno siamo andati sul tipico toscano: crostini di fegatini, torte salate, tortelli di patate al ragù, “gran pezzo” alla fiorentina con purè di patate, per pranzo. E a cena tortellini in brodo e lesso di manzo e cappone con lenticchie. Il 26 poi, avanzi.

Ma tra Santo Stefano e l’ultimo dell’anno cerchiamo di darci una calmata!

Zuppe, frutta, verdura, tisane; frutta secca; e qualche ricciarello. E ovviamente anche il prosecco.

Perseguendo la mia ideale voglia di purezza (quella drenata, limpida, nient’affatto appesantita e soprattutto priva della pallina di natale – o meglio del bubbone natalizio – che a me invece è spuntato sul mento) ieri sera ho optato per un menù “total white” con una vellutata di finocchi e sedano al ginger:

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– 5 finocchi*

– il cuore di un sedano

– brodo vegetale (io l’ho fatto col dado ma di quello bio e senza glutammato)*

– mezzo bicchiere di latte p.s.

– 4 cucchiai di panna vegetale (io di riso)*

– 5 cm di radice di ginger (zenzero)

– 1 spicchio d’aglio*

– olio e.v.o*

– sale* q.b.

Mettere a rosolare in un tegame l’aglio nell’olio; pulire e affettare finemente i finocchi e il sedano e saltarli in tegame a fuoco vivace per qualche minuto aggiungendo un po’ di sale. Quando si saranno insaporiti versare il brodo fino a coprire a filo e lasciare andare per 10 minuti con su il coperchio. Quando il liquido sarà diminuito rabboccare con il latte (e più avanti con altro brodo o acqua se necessario) e unire la radice di zenzero tagliata a pezzettini. Una volta che la verdura sarà cotta procedere a frullare tutto col frullatore ad immersione. Prima di servire calda, aggiungere la panna vegetale per dare un po’ più di corpo alla vellutata.

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Però c’è un “però”. Ché io, un biscottino a fine pasto me lo mangio volentieri.

E allora con sprezzo, quasi a voler profanare quella distesa di bianca purezza, ho sfoderato le “pepite al cioccolato” comprate al supermercato.

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Potrò pur comprare dei biscotti visto che in questa casa non è comparso né un panettone, né un pandoro e tantomeno si è vista una briciola di torrone!!! (e non conta se a me non piacciono, non è colpa mia se i dolci natalizi non mi inducono in tentazione)

Comunque ho fatto una gran scoperta: Il mondo di Laura – biscottificio artigianale di Roma. Le pepite sono strepitose e mi sa che domani le ricompro!

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* ingredienti biologici

** ATTENZIONE questo è il post con il maggior spirito natalizio che mi è stato possibile reperire.