
La merenda è un pasto irrinunciabile. Non sto scherzando, se fossi una che riesce a saltare i pasti, preferirei saltare la cena piuttosto che la merenda. Ma non lo sono, una che salta i pasti. Sono un “dosha pitta” secondo la medicina ayurvedica, e in fatto di cibo significa che divento una belva se non mangio quando ho fame.
Voglio aprire una piccola rubrica di “merende” perché la merenda è affettiva, ricca di tenerezza, capace di evocare ricordi. Se poi si considera che la parola “merenda” deriva dal latino-tardo merere ossia “meritare” e significa quindi “cose da meritare”, come possiamo rinunciarci? Nessuno merita di rimanere senza merenda.
E per cominciare, la mia regina: PANE CON RICOTTA E MIELE. Un vero premio – per quando meritevoli, lo saremo molto.

– una fetta di pane (casereccio; e da fiorentina aggiungo senza sale)
– ricotta vaccina
– miele (Mille fiori? Acacia?)
– un divano per godersela
Chi non fa merenda, merito lo colga!