Oggi finalmente una pausa. Da gennaio è iniziato un periodo lavorativo piuttosto impegnativo che terminerà a maggio, quindi denti stretti e via andare! Perché, nella migliore (leggi peggiore) tradizione del lavoratore atipico – quello, per intendersi, dei contratti a culetto (ops, progetto!), quello che paga i contributi ma che non vedrà mai la pensione perché i suoi, di contributi, servono a pagarla a qualcun altro – tutti lavori si accumulano nello stesso periodo per poi lasciarti improvvisamente in un vuoto cosmico.
Comunque, oggi sono a casa, sola, a tentare di smaltire una tosse tremenda che mi porto dietro da giorni, ripromettendomi relax e dolce far niente. Infatti, dopo aver amoreggiato con l’apparecchio per l’aerosol ho: fatto la lavatrice, preparato il lesso perché stasera voglio fare un’insalata, passato l’aspirapolvere, dato il cencio in terra (= passato lo straccio), riordinato, piegato la biancheria.
Non c’è niente da fare, io in ozio per più di 3 minuti non riesco a stare; più sono stanca e stressata più ho bisogno di ordine e pulizia e questo, come capirete bene, è un cane che si morde la coda – perché se dopo 8 ore di lavoro per rilassarti devi prima riordinare, pulire e cucinare una buona cena, quando hai finito non ti rilassi, collassi!
Però oggi, il tutto è avvenuto con calma, col piacere di farlo e nella piena accettazione della mia natura. Dunque ho sperimentato la pratica zen della piegatura delle mutande: si, perché se la biancheria ammonta a 12 mutande da uomo, 21 da donna e un numero imprecisato di calzini, canottiere e reggiseni, devi per forza restare zen. Come? Fate in questo modo:
preliminari
– sistemate sul divano la biancheria da piegare
– accendete un po’ di musica, una candela e un bastoncino d’incenso
– stendete sul viso una maschera di bellezza
poi sedetevi accanto al vostro mare di panni e, dopo aver pescato il primo paio di mutande stendetelo bene e avviate la
pratica
1. inspirando piegate verso l’interno il lembo sinistro
2. espirando piegate verso l’interno il lembo destro
3. inspirando piegate verso l’alto il lembo basso
4. emettendo un Oṃ (ॐ) sistemate da una parte le mutande piegate
5. ricominciate con un nuovo paio di mutande
Se non siete andati in iperventilazione, complimenti! siete dei piegatori zen. Se invece vi gira la testa, poco male; godetevi lo stato di dolce stordimento, accasciatevi sulla biancheria e dormite. Avrete finalmente quel relax che tanto desideravate!
Il problema e’ che dopo un giorno finiscono di nuovo nel cesto della biancheria sporca e ricomincia la trafila…lavatrice, asciugatura, piegatura etc etc….aiutooo
Ommmmm Ommmmm Ommmmmm
Hahaha grande! Tenterò di non arrotolarle nel cassetto e proverò a replicare i tuoi esercizi zen di piegatura mutande, lo giuro! Intanto riguardati e bevi latte e miele la sera per rimetterti in sesto!! Un bacio
Grazie cara! Un bacio a te e…buona piegatura! 😉
Geniale questa pratica, la seguirò sicuramente!! Bacio 😉
eh eh eh! bisogna pur farcele piacere in qualche modo queste faccende domestiche! 🙂